Per gli iracheni, c'è un nuovo nemico. Sono gli omosessuali di religione islamica, che vengono braccati aggrediti, torturati e spesso anche uccisi. Il Motivo? "Stanno distruggendo l'Islam e vogliono sporcare la reputazione che abbiamo costruito in secoli", ha spiegato Abu Hamizi, ventiduenne membro di un gruppo che si dedica alla "caccia agli omosesssuali" e li bracca.
Hamizi, laureato in Scienze del Computer, passa almeno sei ore al giorno nelle chat e sui siti Internet dedicati agli incontri, perchè, dice "essere il modo più semplice di trovarli". E dopo averli individuati organizza un appuntamento fingendo interesse. All'incontro prima c'è l'aggressione e poi, sempre più spesso, la morte dei malcapitati dopo la tortura.
Dall'inizio del 2009 i gay uccisi in Irak sono oltre 130, 70 solo negli ultimi cinque mesi.
"Gli animali meritano più pietà delle persone luride che praticano questi atti sessualmente depravati", sostiene l'omicida Hamizi ed aggiunge: "Facciamo in modo che sappiano perchè sono stati catturati e diamo loro la possibilità di chiedere il perdono di dio, prima di essere torturati e uccisi".
La prima denuncia del fenomeno all'opinione pubblica è arrivata da Human Rights Watch, che ha rivelato come: "centinaia di gay, o semplicemente persone sospettate di essere tali, sono state trucidate dalle milizie che da gennaio 2009, imperversano a Bagdad ed in altre città irachene. In questa nazione, capelli troppo lunghi, pantaloni attillati od anche solo semplici pettegolezzi, sono diventati una possibile sentenza di morte".
Va notato che le relazioni omosessuali fra adulti consensuali non sono proibite dalla Legge irakena, ciononostante il governo locale, non fa nulla per fermare questi bestiali omicidi. Le esecuzioni sarebbero perpetrate dalla Milizia Sciita (alla quale appartiene Abu Hamizi) nota come l'esercito del Mahdi e che si ritiene vicino al premier Nuri Al Maliki.
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