lunedì 7 settembre 2009

DI NUOVO E CON NOTIZIE POCO (PER NIENTE?) NOTE

CASSIERE DI BANCA LICENZIATO: RUBAVA? NO HA SVENTATO UNA RAPINA.
Sembra incredibile, eppure risponde a cruda realtà. E' accaduto il 7 agosto (si era in ferie, ma la notizia non è sfuggita) a Seattle città dello stato USA di Washington, dove in Queen Anne Lower street ha sede una importante filiale della "Key Bank". Qui, in qualità di cassiere, lavora Jim Nicholson, uno sportivissimo ragazzone di 30 anni dal fisico possente ed atletico, alto e - come si dice a Roma - molto ben "piazzato". Insomma uno con il quale non vorresti certo litigare.
Sono circa le 11 di quella mattina, quando gli appare davanti allo sportello un uomo infagottato in un giaccone scuro, con un cappuccio calato sul viso che gli dice: " questa è una rapina. Non fare scherzi, ho con me una pistola carica" per poi mettergli davanti un borsone con l'intimazione di riempirlo con tutti i dollari presenti nella sua cassa.
Sorpreso ma non impaurito, Jim (verrebbe da chiamarlo "Big Jim"), si alza in piedi e gli risponde: " Ah, si? ed allora fammi vedere la pistola se è vero che l'hai". A questa inaspettata reazione, il rapinatore si gira e fugge via uscendo dalla banca. Ma Jim non è contento, salta il bancone lo insegue ed in strada, dopo un inseguimento lungo un paio di isolati, lo raggiunge alle spalle e lo blocca, facendolo quindi arrestare dalla polizia. Tutto ciò accade venerdì 7 agosto 2009.
Il tempo di capire bene come sono andate le cose, di ricostruire il tentativo di rapina, la reazione di Jim e la rocambolesca cattura del bandito, di rivedere i filmati delle telecamere di sicurezza ed il giovedì successivo, la direzione della "Key Bank" si esprime ufficialmente. Ma non con una gratifica per il cassiere Nicholson e nemmeno con una promozione, un attestato di benemerenza od una scatola di cioccolatini, ma con una pesantissima nota di biasimo che accompagna una lettera di licenziamento in tronco. "Per violazione della politica della Key Bank". In buona sostanza, spiega ai perplessi giornalisti americani la portavoce Anne Foster: "per la Key Bank la sicurezza dei propri dipendenti e dei propri clienti viene prima di ogni altra cosa. Agendo come ha agito l'impiegato Jim Nicholson, ha quindi, di fatto, messo a repentaglio la vita di chi gli stava intorno. Ed ha sbagliato, perchè il denaro è assicurato e si può rimpiazzare. Ma le vite umane no".
Dal canto suo, l'ex cassiere, che spera di trovare un posto nell'assicurazione che "copre" la "Key Bank", ha dichiarato: "ho agito seguendo l'istinto. Non credo di aver commesso un reato, ma posso interpretare il gesto della "Key" nei miei riguardi, come un provvedimento certamente drastico preso soltanto a titolo di esempio. Perchè a nessun altro cassiere di quella banca, venga in mente di imitarmi".

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