giovedì 10 settembre 2009

ANCORA MALAGIUSTIZIA

Giancarlo Bonari, classe 1925, è il titolare della tipografia artigiana "La Commerciale" di Grosseto fondata nel 1946. Dal 2006 è alle prese con una causa contro la filiale della banca "Monte dei Paschi di Siena" della sua città, che gli deve dare la bellezza di circa centomila euro come risarcimento danni.
"Per quindici anni l'istituto di credito mi ha fatto pagare gli interessi sugli interessi, applicando l'anatocismo (che vuol dire pagare interessi su interessi già scaduti), sul mio conto corrente che ho chiuso nel 2005".
La beffa consiste nell'eventualità che il signor Bonari questi soldi rischia di averli nel 2018. Quando avrà 92 anni. Colpa di una Giustizia Civile lentissima dove un procedimento, tra primo e secondo grado, ci mette in media sei anni ed otto mesi per arrivare a sentenza. Nel Civile, infatti, si registra il maggior numero di cause pendenti: a giugno del 2008 erano ben 4 milioni e 285 mila.
A far saltare i nervi al tipografo grossetano è stato l'ultimo rinvio deciso dal giudice del Tribunale di Grosseto che si occupa del caso, Tiziana Pasquali, la quale prima dell'estate ha rimandato a conclusione il processo al 2013, quando lui avrà 88 anni. Per la sentenza definitiva - fa i conti il legale dell'artigiano - si dovranno invece aspettare altri 4 - 5 anni. Si arriva quindi al 2018 quando Giancarlo Bonari di anni ne avrà 93.
"Io non ci arrivo al 2013" si sfoga "figuriamoci al 2018. e poi si tratta di una somma considerevole per una piccola bottega come la mia dove si vive alla giornata".
Per questi motivi ha preso carta e penna e scritto una lettera al Presidente della Repubblica ed al ministro della Giustizia Alfano. "Spero che almeno loro intervengano e riescano a fare qualcosa".
Questa vicenda entra nel contesto del discorso sulla eccessiva lunghezza dei procedimenti civili che è al primo posto delle "dolenze" di tutti i governi che si sono succeduti in questo Bel Paese, dal dopoguerra in poi. Nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2009 è stato evidenziato che in Italia la durata media in primo grado di un processo Civile è di 960 giorni ed in Appello, addirittura, di 1509. Una situazione senza paragoni in questo continente, come conferma lo studio del Consiglio d'Europa che basandosi su dati del 2006, ha scattato una fotografia impietosa: qui da noi il numero di controversie Civili arenate davanti ai tribunali di primo grado era infatti di 3.687.965, mentre in Germania di 544.751, in Spagna 781.754 ed in Russia di 480.000. Ritardi che sono costati allo Stato italiano, dal 2002 al 2008, 120 milioni di euro per risarcire i cittadini dei danni subiti dalle lungaggini della Giustizia.
L'artigiano Grossetano messo al corrente di questi dati ha detto: "Non è neanche malagiustizia, questa è una buffonata".

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