sabato 17 luglio 2010

E’ tempo di vacanze, quindi è anche il momento di mostrare noi stessi – per così dire – al meglio (ovviamente NON parlo solo di donne) sia nel look della…testa (inteso come pettinature all’avanguardia) sia del corpo (mostrando il meglio di noi dalla mascolina “tartaruga” allo splendido seno che il buon Dio – o la chirurgia estetica – ha dato alle nostre donne). Tempo di vacanze e quindi di viaggi anche all’estero.
Ciò premesso desidero dare alcune informazioni a chi ha in programma di fare una istruttiva quanto culturale visita in Iran. Recandovi in questa nazione dovrete stare molti attenti a come vi pettinate, vi vestite, vi muovete, insomma occhio a tutto quel che fate: potreste passare seri guai. Infatti in quella Repubblica Islamica è uscita una legge che stabilisce finanche quali tagli di capelli siano consentiti e quali no. Pena (inutile aggiungerlo) la galera.
Ecco – specialmente per i nostri giovani - come NON ripeto NON si possono portare i capelli: proibite creste punk e voluminose cotonate alla Prince. Naturalmente al bando anche i lunghissimi capelli alla Woodstock; ritenuto addirittura blasfemo il codino (reso famoso da vari attori fra cui il campione di arti marziali Steven Segan).
Di contro in tutte le maggiori città iraniane sono stati affissi enormi cartelloni con le “pettinature consentite” e per descriverle vi farò due esempi: permessi i capelli a spazzola (tipo quelli del giocatore del Napoli Hamsik) e con ciuffo a banana anni ’50 come il grande Elvis Presley.
Per quanto riguarda le donne, occhio a come vi vestiter. Considerate che è scandalo e motivo d’arresto portare un (meraviglioso per noi) “balconcino” che mostri il vostro splendido seno. In compenso alle occidentali (turiste) è consentito di camminare a fianco del loro accompagnatore (anch’esso deve, ripeto deve essere occidentale) e non un paio di metri dietro come sono obbligate a fare le iraniane con i loro uomini.
Pensate che per ribadire il concetto islamico secondo il quale la donna è praticamente la personalizzazione del peccato e come tale viene trattata, le squadre femminili iraniane (ad esempio le calciatrici) sono costrette a giocare con il burqa, cioè tutte coperte dalla testa alle caviglia. E per questa impuntatura (lo scorso aprile) la Fifa aveva sospeso la nazionale femminile di calcio iraniana, proibendole di partecipare a manifestazioni internazionali, a causa del “velo” indossato dalle giocatrici e già proibito dal regolamento della Fifa stessa del 2007.
A maggio si era giunti ad un compromesso: bandito il “velo” era stata scelta l’opzione berretto che copre la testa ed i capelli ma non orecchie e collo.
A questo punto Marzieh Akbarabadi, la vice-presidente del dipartimento per l’educazione fisica iraniana, ha però definito “l’opzione berretto” come ”inopportuna”, premendo affinché le atlete restino a casa piuttosto che mostrare orecchie e collo. Credo che proprio a casa resteranno, infatti mi chiedo come potrebbero giocare al calcio, correre o saltare (alle prossime Olimpiadi) con il burqa od il velo (che le copre dal collo alle caviglie)?
Direte, ma che ci entra questo discorso con le “vacanze all’estero”? Nulla, lo so, ma vi ho informato per spiegarvi molto bene cosa aspettarvi se mai vi fosse venuto in mente di andare in Iran. Con che tipo di mentalità andrete a confrontarvo e come, se non si sta più che attenti, si rischi il carcere.



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