Ebbene dopo tanti giorni di rotture di scatole dedicate ai numeri oggi cambiamo argomento, parliamo di sesso. Però prima di farlo desidero sottoporre alla vostra attenzione una elementare considerazione che spero, voi stessi, abbiate fatto. Numeri si, noiosi, si, però dovete ammettere che con essi non solo si è dimostrato (e senza ombra di dubbio) che la finanziaria poteva (e può) “tagliare” molti milioni in varie parti (e per “parti” intendo pazzeschi sprechi legati ad altrettanto folli spese inutili), ma anche il particolare secondo il quale, chi di dovere, quanto indicato da quei numeri, si accanisce nel tentativo di nascondercelo.
Penserete, “ma che presuntuoso l’autore di questo blog-post”. Può anche essere vero ma – permettetemelo – non penserete che mi alzo la mattina e sotto il letto trovo un foglio con i dati (difficilmente reperibili) con le cifre (che sono ufficiali) che vi ho comunicato in questi ultimi giorni? Ed allora concedetemi almeno un minimo di civetteria visto che non mi avete dato neanche il piacere di leggere un solo vostro commento in merito (sia negativo che positivo).
Ma veniamo al sesso (dico “sesso” non pornografia, scostumatezza, irrispettosità verso chi legge, e via di questo passo).
Voi sapete che gli americani hanno la mania di fare indagini, studi, approfondimenti ed osservazioni su qualsiasi argomento, sia questo interessante o meno. Orbene in questi giorni cinquanta specialisti ricercatori della “Society for Sex Therapy and Reserch” hanno pubblicato sul “Journal of Sexual Medicine” i risultati di un loro lungo ed attento studio svolto su oltre duecento coppie (comprensive di coniugi, conviventi, gay e lesbiche) per stabilire quando il sesso sia soddisfacente e quanto tempo occorre a che lo sia. Ecco i risultati dell’indagine medico-scientifica:
se la durata dell’amplesso va oltre i tredici minuti, il tutto diventa noioso.
Di contro, due minuti sono troppo pochi per un rapporto.
Da tre a sette , risulta un tempo accettabile.
Da sette a tredici minuti (orologio alla mano) è la durata perfetta di un rapporto sessuale.
Niente male come ricerca scientifica, no?
Penserete, “ma che presuntuoso l’autore di questo blog-post”. Può anche essere vero ma – permettetemelo – non penserete che mi alzo la mattina e sotto il letto trovo un foglio con i dati (difficilmente reperibili) con le cifre (che sono ufficiali) che vi ho comunicato in questi ultimi giorni? Ed allora concedetemi almeno un minimo di civetteria visto che non mi avete dato neanche il piacere di leggere un solo vostro commento in merito (sia negativo che positivo).
Ma veniamo al sesso (dico “sesso” non pornografia, scostumatezza, irrispettosità verso chi legge, e via di questo passo).
Voi sapete che gli americani hanno la mania di fare indagini, studi, approfondimenti ed osservazioni su qualsiasi argomento, sia questo interessante o meno. Orbene in questi giorni cinquanta specialisti ricercatori della “Society for Sex Therapy and Reserch” hanno pubblicato sul “Journal of Sexual Medicine” i risultati di un loro lungo ed attento studio svolto su oltre duecento coppie (comprensive di coniugi, conviventi, gay e lesbiche) per stabilire quando il sesso sia soddisfacente e quanto tempo occorre a che lo sia. Ecco i risultati dell’indagine medico-scientifica:
se la durata dell’amplesso va oltre i tredici minuti, il tutto diventa noioso.
Di contro, due minuti sono troppo pochi per un rapporto.
Da tre a sette , risulta un tempo accettabile.
Da sette a tredici minuti (orologio alla mano) è la durata perfetta di un rapporto sessuale.
Niente male come ricerca scientifica, no?
Nessun commento:
Posta un commento