giovedì 28 ottobre 2010

NON SOLO TRUFFA NEL CALCIO AFRICANO MA ANCHE SESSO

Non più tardi di ieri vi ho messo al corrente della clamorosa truffa realizzata dall’indiano (residente a Singapore) Wilson Raj Perumal il quale è riuscito ad incassare qualche milione di (petrol)dollari facendo giocare delle partite di calcio a nazionali africane formate non dai veri campioni ma da loro sosia. Orbene dopo avervi informato che Scotland Yard e la polizia del Togo ancora lo stanno cercando, vi voglio narrare chi si sia ritrovata invischiata nella suddetta truffa. “Invischiata” nel senso di complice del furbissimo indiano e dell’arrestato Bana Tchanile, un allenatore togolese.
L’indagine, dunque, sulle nazionali di calcio fasulle, si sta allargando a macchia d’olio coinvolgendo anche l’ex presidentessa della Federcalcio dello Zimbabwe Henrietta Rushwaya che avrebbe combinato con Perumal alcune partite con una fittizia nazionale del suo Paese. In realtà la donna non ha più contatti con dicastero dello Sport di Harare (capitale dello Zimbabwe); infatti nel 2008 è stata licenziata in tronco per atteggiamenti immorali. La signora Rushwaya – è stato accertato – aveva l’abitudine di introdursi nelle camere d’albergo in cui alloggiavano i “Warriors”, cioè i calciatori della nazionale del suo Paese, per consumare con essi notti di sesso sfrenato con più di un atleta. In particolare sembra avesse scelto quale suo preferito l’attaccante dei Blackburn Rovers, Benjani Mwaruwari nel letto del quale è stata trovata dall’allenatore dello Zimbabwe.

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