giovedì 14 ottobre 2010

PERCHE' STRAVOLGERE LA NOSTRA LINGUA?

Come tutti sanno il mio mestiere vive esclusivamente di due cose: le notizie e le parole per raccontarle. Quindi perché lo si svolga almeno decentemente è necessaria una qualità: conoscere ed apprezzare la lingua italiana. E’ per questa ragione che negli ultimi anni mi sento un po’ spiazzato. Direte “Perché”? Eccomi qui a spiegarvelo e quando avrete letto questo breve Post, rifletteteci e considerate quanto il mio mondo professionale, si sia fatto prendere dall’approsimazione, dalla dabbenaggine (e non voglio chiamarla stupidità) e dal cambiamento (del tutto arbitrario e quindi sbagliato) del significato di alcuni termini. Badate bene che la veridicità di quanto vi sto per dire lo potete facilmente controllare, vi basta un banalissimo dizionario della lingua italiana.
Mi ricordo che quando andavo a scuola i miei insegnanti ci dicevano che i vulcani TRACIMAVANO (da Trans-cima=oltre la cima); i fiumi STRARIPAVANO (oltre la riva, dal latino“ripa”) e che il mare inondava le spiagge con l’alta marea o con il vento di burrasca.
Da quando frequentavo le patrie scuole sono trascorsi moltissimi anni e questi eventi – secondo giornali e TV – si sono scambiati fra loro modo di comportarsi, infatti ora i fiumi “tracimano” od “esondano”, i vulcani straripano ed i mari strabordano.
Vi chiedo: non vi sembra che fosse più corretto parlare (e scrivere) come una volta così da NON storpiare il senso dei citati fenomeni?
Qualcuno potrà obiettarmi che i "tempi cambiano" e con essi anche i modi di dire. D'accordo che i "modi di dire" possono cambiare, ma non mi risulta che mutare completamente od addirittura stravolgere il significato delle parole, possa essere un effetto del trascorrere del tempo sull'orologio dell'Umanità.

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