martedì 26 ottobre 2010

A PROPOSITO DEL TERRORISTA GIOVANNI SENZANI

Tutti voi avete appreso dai telegiornali di domenica e ieri che è stato rimesso in libertà un professore dal nome Giovanni Senzani e dall’età di 68 anni, condannato all’ergastolo essendo uno degli ideologi maggiori (se non il…supremo) delle Brigate Rosse e l’assassino di Patrizio Peci. Bene vi hanno detto – come quasi sempre – una bugia (mi verrebbe tanto da scrivere che vi hanno narrato una puttanata, ma mi dicono non essere…elegante), vi hanno preso per i fondelli, vi hanno gabbato, truffato, preso in giro. Direte “perché?”. Ma come perché, questo professore universitario moralmente responsabile del delitto Moro e di decine di altri omicidi, è libero da quel dì; infatti da oltre un paio d’anni aveva semplicemente l’obbligo di presentarsi una volta al mese negli uffici della questura situata nella città (Firenze) dove ha la residenza e porre la sua firma su un apposito registro. Si, insomma, come se dovesse dimostrare la sua esistenza in vita.
Cosa è accaduto? Ma soprattutto “quando” è accaduto e con quanta celerità ce lo hanno fatto sapere? Leggete e decidete se inquietarvi, indignarvi, incazzarvi, mandare al diavolo carceri, Leggi, giudici di sorveglianza, magistrati in genere e quanti altri.
Lo scorso mese di febbraio questa mammoletta di Senzani che da anni godeva della libertà provvisoria, si è puntualmente presentato a firmare e gli agenti dell’ufficio ebbero a dirgli: “signor Senzani lei è libero, non deve firmare più”. Ripeto questo è accaduto a febbraio del 2010 e lui già godeva da oltre due anni della libertà provvisoria, alla faccia della famiglia di Patrizio Peci e di tutte le famiglie nelle quali lui ha gettato il lutto tanto da meritarsi una condanna all’ergastolo. Bene volete sapere quanti anni di galera si è fatto? Come il sistema della Giustizia italiana lo ha punito in pratica (perché in teoria doveva restare in galera fino alla morte)? Desiderate venire a conoscenza di quanto questo docente che con le sue idee ha minato la mente di decine di persone mutandole da semplici ed onesti cittadini in sanguinari terroristi? Si é fatto soltanto 23 anni, e neanche di carcere duro. In questo periodo sono anche compresi: permessi, licenze per buona condotta e quegli anni nei quali ha usufruito della libertà condizionata (certamente due, ritengo molti di più, ma onestamente non lo so e questo farabutto non merita che perda tempo a fare dei conti su di lui).
L’altra cosa che mi manda in bestia è che la notizia che risale a febbraio ci è stata comunicata ad ottobre . Però se Pinco Panco ruba una confezione di profumo in un grande magazzino, il giorno dopo troviamo la notizia ovunque con il titolo “arrestato pericoloso ladro”.
Viva l’Italia e le sue Leggi!

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