Due nature morte di scuola caravaggiesca. Un furto. Un finale beffardo ed amaro in questi giorni, a trentadue anni dall'inizio di questa storia che si ritiene dover essere narrata.
I quadri, oli su tela, restano al nuovo proprietario, che li ha legittimamente acquistati. Chi li aveva costuditi (ed al quale furono rubati) per secoli nel palazzo di famiglia dovrà pagare anche le spese processuali. Giacomo Baldeschi - distinto gentiluomo umbro con casa a Paciano - spiega: "ho combattuto tanti anni per riavere quelle tele, ma la Giustizia italiana mi costringe a pagare novemila (9.880) Euro a chi ha preso ciò che era mio".
Ma chi è costui? Si tratta di Roberto Cenni, un curriculum importante: presidente della Sasch, ex presidente del Rotary club della città, candidato sindaco per il PDL alle ultime elezioni, che gli risponde da Prato: "ho comprato sul mercato due quadri, e per questo sono finito nei guai. Ma che colpa ho? Mi dispiace per Baldeschi, ma io non ho violato la Legge e tutelo solo i miei diritti".
La vicenda è naturalmente finita in Tribunale e la Giustizia, lenta come al solito ma non salomonica, alla fine del processo civile ha assegnato la vittoria a Roberto Cenni: Baldeschi gli dovrà dare 9.980 Euro di cui 3.500 per onorari, 5.880 per diritti e 500 per esborsi vari.
Come puntigliosamente sottolinea il Tribunale le tele sono attribuite al Brugnoli, un pittore del Seicento allievo del Caravaggio, e la prima rappresenta "fiori, piante e frutta e tre putti con fontana". La seconda, dice sempre il Tribunale, delle stesse dimensioni (108 cm x144) rappresenta "una caraffa con fiori ai piedi della quale una tartaruga". Le tele sono costudite a Paciano (Perugia) nel castello della contessa Virginia Baldeschi assieme ad altre opere d'arte. Da qui vengono rubate nel 1977. Nel 1995 i carabinieri del Patrimonio Artistico le trovano a Prato in casa di Roberto Cenni. Dovrebbero essere restituite con tante scuse, o no? Cenni protesta: lui quei quadri li ha pagati ed anche cari. Duecento milioni di lire nel 1990, versati al precedente proprietario: Gianfranco Leonardi. Più venti milioni di lire al mediatore Angelo Govi. In totale 220 milioni di lire pagati con assegni che hanno lasciato tracce precise.
Si è dunque finiti in Tribunale ed il giudice ha stabilito quanto sopra detto: il proprietario non riavrà le tele ed in più dovrà sborsare 9.880 Euro.
Dicono a Napoli: "cornuto e mazziato"!
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