giovedì 30 luglio 2009

COSI' FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (16)

La notizia - proveniente da Padova - si riferisce ad una lettera spedita da un sindacato di Polizia al ministro Alfano (al quale si chiede un'inchiesta), al Prefetto ed al questore della splendida città veneta, nella quale si denuncia un episodio di quelli che dimostrano come spesso, troppo spesso, il lavoro (mai facile) delle Forze dell'Ordine venga vanificato.
Il fatto.
E' il pomeriggio del 21 luglio scorso, una "Volante" è in giro di perlustrazione nella splendida piazza di Prato della Valle. Gli agenti notano un gruppo di persone che alla loro vista si da alla fuga in direzioni diverse, uno di loro, però, prima di allontanarsi, con una sassata manda in frantumi il parabrezza della "Volante". Due poliziotti scendono dalla macchina e lo inseguono; fra l'altro si sono accorti che è una loro vecchia conoscenza: pregiudicato tunisino di 28 anni, privo di permesso di soggiorno, noto spacciatore e per questo già arrestato, dagli stessi che lo inseguono, non più tardi di dieci giorni prima.
Non appena raggiunto il nordafricano getta in terra alcune dosi di hascish e prende ad insultare e picchiare a calci e pugni gli agenti. Che alla fine riescono ad ammanettarlo, ma a caro prezzo. Infatti tutti finiscono in ospedale dove ad uno dei due agenti vengono riscontrate ferite e lesioni guaribili in 25 giorni, mentre l'altro ne avrà per poco più di una settimana. Gli stessi medici riscontrano al tunisino qualche ematoma e dei graffi sul collo. Le motivazioni dell'arresto sono: violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento di bene pubblico, detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il giorno dopo tutti davanti al giudice monocratico del Tribunale di Padova dottoressa Sonia Bello la quale non convalida l'arresto e rimette in libertà il pregiudicato tunisino, accertati clandestino e spacciatore. La motivazione? Semplice: "E' stato picchiato dagli agenti".
GENTILI VISITATORI DI QUESTO BLOG, si è arrivati ad agosto e, come sempre in questo periodo, le notizie iniziano a scarseggiare. Certo, gossip quanto se ne vuole, ma come si è a suo tempo spiegato, non sono di quel tipo le informazioni che si desidera dare. Proprio per questa ragione, dopo avervi ringraziato, il Blog si mette in ferie e vi da appuntamento al prossimo Settembre, con una raccomandazione: non mancate, perdereste succulente notizie!
Un caro saluto a tutti voi ed a...riscrivervi!

martedì 28 luglio 2009

AMENITA' ESTIVE (2)

Buone notizie per gli uomini: le donne brutte sono a rischio di estinzione. A rivelarlo è uno studio dell'università di Helsinki secondo cui le donne belle hanno più figli di quelle brutte e la maggior parte di questi bambini è di sesso femminile. A loro volta, le figlie di mamme belle diventano anche loro attraenti e quindi hanno più figlie femmine. Un circolo virtuoso, questo, che sta portando all'estinzione delle donne brutte.
Al contrario, secondo i ricercatori gli uomini tendono a restare uguali ai loro antenati.
Per giungere a queste conclusioni gli studiosi hanno seguito un campione di oltre duemila uomini e donne in America per circa 40 anni. La loro bellezza è stata valutata tramite fotografie scattate nel corso dello studio.
A SCUOLA PER IMPARARE A MANGIAR SANO. Il Ministero dell'Economia ha concesso per l'anno scolastico 2009/2010 un cofinanziamento a favore del "Programma Frutta" La spesa sarà, per le scuole primarie, di oltre undici milioni di euro.
Il progetto mira a favorire il consumo di frutta e verdura tra le nuove generazioni, fornire buone abitudini alimentari ai bambini e migliorare i redditi dei nostri agricoltori. Le risorse del Ministero dell'Economia andranno ad aggiungersi all'aiuto Comunitario stabilito dalla Commissione U.E. il 22 luglio scorso che per l'Italia ammonta ad una cifra di poco superiore ai quindici milioni di euro.
"Sono davvero soddisfatto per il conseguimento di questo obiettivo", ha affermato il ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia.
P.S. A a te che leggi, una sola domanda: hai mai trovato sul banco di scuola una porzione di buona Frutta? No? ed allora come mai sei ancora in vita?
In sostanza ma questi undici (ed oltre) milioni di euro non possono essere meglio investiti? E non siamo sempre noi che andando al mercato a fare la spesa aiutiamo i nostri agricoltori?

lunedì 27 luglio 2009

LA GIUSTIZIA TEDESCA

A Norimberga, splendida città nel sud della Germania che nell'immediato dopo guerra vide celebrarsi il famoso processo ai criminali nazisti concluso con varie condanne a morte, la locale Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta. L'indagine giudiziaria dovrà stabilire se un artista autore di una scultura che raffigura uno gnomo da giardino mentre fa il saluto romano, sia passibile di sanzioni.
Lo scultore è Ottmar Hoerl, che ha già esposto i suoi nazi-gnomi da giardino (scuri o dorati) in Italia (a Bolzano) ed in Belgio, senza andare incontro a problemi. Il Germania l'artista è noto soprattutto per aver realizzato 1.500 gufetti di plastica in occasione delle Olimpiadi di Atene del 2004 e l'anno precedente settemila leprotti verdi, sempre di plastica, esposti sulla piazza del Mercato di Norimberga.
Il nazi-gnomo probabilmente non rischia di condizionare le nuove generazioni di naziskin, ma potrebbe comunque violare la legge tedesca che vieta il saluto romano.

sabato 25 luglio 2009

AMENITA' ESTIVE

Il docente si era presentato in classe, un istituto alberghiero di Cervia (Ravenna), in abiti femminili, con trucco e tacchi a spillo. Il tutto - diceva - per stimolare l'attenzione degli studenti verso la sua materia, l'Italiano.
Si da però il caso che Vincenzo Di Grazia sia un uomo e gli studenti lo hanno subito ribattezzato : "il prof. con i tacchi a spillo". La questione è finita in tribunale e l'insegnante è stato condannato (ad una ammenda) per molestie e disturbo alle persone.
UNA DELLE COSE più risapute al mondo è quel vecchio adagio che recita: "la Matematica non è un'opinione"; ciò vale soprattutto alla facoltà di Economia e Commercio dell'università di Bari, che nel 2006 era stata travolta dallo scandalo compra-vendita degli esami, con relativo coinvolgimento giudiziario anche di docenti e bidelli.
Ma quanto accaduto nell'ultima sessione di esami nessuno se lo aspettava: soltanto uno studente è stato promosso (peraltro con quasi il minimo del voto, cioè 20/30), tutti gli altri non ce l'hanno fatta. Ma quanti erano gli studentu e quanti sono stati bocciati? Numeri da paura: a sostenere l'esame sono presentati in 145, di questi solo 83 hanno preso posto davanti alla commissione e di essi 82 sono stati clamorosamente non ritenuti idonei alla promozione! I rimanenti 62, vista la mala parata, si sono allontanati dall'aula evitando così la prova.
RICCIONE E LA MISS PIU' RIFATTA. I rivali organizzatori di concorsi di bellezza alternativi a Miss Italia, lo accusano di proporre manifestazioni troppo...osè; questa volta Elio Pari 51enne di Rimini, ha avuto davvero un'idea spiazzante. Verso l'ormai non lontano Ferragosto, a Riccione proporrà l'elezione di "Miss chirurgia estetica italiana", all'interno di questa dicitura già sono pronte diverse fasce: miss siliconata; miss maggiorata chirurgicamente; miss botulinata e miss rifatta tante volte. L'originale Elio Pari dice: "In giuria chiamerò proprio alcuni chirurghi estetici, che avranno licenza di toccare, non solo di guardare, per giudicare il lavoro dei colleghi e designare le vincitrici"
Lo stesso personaggio, al quale non si può negare una apprezzabile inventiva, ha legato il suo successo anche al concorso "Miss over 50" da lui inventato per contrapporlo a "Miss mamma italiana" attivo da ben sedici anni in riviera. E' sempre il buon Elio ad aver realizzato il concorso di "Miss Suocera" ed a proposito della sua ttività dice: "da noi questo gioco sulle donne rifatte non c'è, ho già avuto molto successo in altri Paesi europei, d'altra parte 4 su 5 Miss over 50 sono ritoccate. Ho scoperto che a tutte le età si ricorre al chirurgo e comunque sia sulla spiaggia di Riccione aspetto almeno una ventina di concorrenti coraggiose" e con una buona dose di faccia...tosta

venerdì 24 luglio 2009

MORTA DI CANCRO NEL 2006 L'ASL LA CONVOCA OGGI PER LA "DIAGNOSI PRECOCE"

Protagonista della vicenda, suo malgrado, una donna di 55 anni deceduta nel dicembre del 2006 a Bari per colpa di un cancro al seno.
Qualche giorno fa, a distanza di quasi tre anni dalla morte, la signora ha ricevuto una lettera dall'ASL di Bari con la quale viene invitata: "nell'ambito del programma regionale di screening del carcinoma mammario", a sottoporsi all'esame radiologico gratuito. L'appuntamento è fissato per il prossimo 25 agosto 2009 alle 14, presso l'ospedale "Santa Maria degli Angeli" di Putignano.
Piero Ruggiero, il figlio trentenne della defunta, narra il calvario. Sua madre venne operata nel maggio del 1997 dall'equipe medica dell'ospedale "Mater Dei", i medici definirono positivo l'esito dell'intervento, ma la donna nel corso degli anni continuava ad avvertire dolori fisici fortissimi. Ma ai controlli periodici - prosegue nel suo racconto l'orfano - i medici affermano che tutto e' OK. Fino al novembre del 2004 quando la madre avverte dolori alle gambe. "ci recammo nuovamente in visita" spiega il giovane, per "pretendere esami più approfonditi".
Il medico la rassicurò dicendole che "a distanza di oltre cinque anni dall'intervento non c'era di che preoccuparsi". In realtà la situazione era ben diversa ed il tumore era andato in metastasi che avevano intaccato anche le ossa delle gambe.
La diagnosi, però, arriva solo dopo molti mesi, tra marzo ed aprile del 2005: ma è troppo tardi tanto che neanche la chemioterapia riesce a contrastare la malattia che porta alla morte la paziente del dicembre del 2006.
Sembra però che alla ASL nessuno se ne sia reso conto.

giovedì 23 luglio 2009

IL BEL PAESE DOVE TUTTO E' VIETATO

Lo scorso anno il Governo emise un provvedimento secondo il quale ai Comuni veniva data la possibilità di emanare alcuni tipi provvedimenti (estivi) che, fino a quel momento, erano di stretta competenza delle Camere. Si legga come ne hanno approfittato i Sindaci italiani.
Per comodità di espressione (e quindi di lettura) si citeranno le città (sottointendendone i primi cittadini) ed i divieti da loro emanati con apposite e legalissime delibere.
VERONA - Non si può fumare nelle zone verdi e vicino alle aiuole, come a NAPOLI
IS ARUTTAS (ORISTANO) - Non si può fumare sulla spiaggia
VICENZA - C'era il divieto di sdraiarsi nei parchi, a questo si aggiunge quello di non sedersi sulle panchine destinate agli anziani
VOGHERA - Vietato sedersi sulle panchine pubbliche la notte
FIRENZE - Cacciati i lavavetri dalle strade della città
FORTE DEI MARMI - Vietato l'uso del taglia erba nel pomeriggio e nel week-end
POSITANO - Vietate le feste con i fuochi d'artificio, tranne che nei fine settimana
GENOVA - Nel centro storico la sera è vietato vendere ed anche circolare con bottiglie di vetro
SAN REMO - Vietato sedersi sui bordi delle aiuole, applicare adesivi sui pali della luce e gettare a terra gomme da masticare. Vietato poi sedersi sulle panchine a persone dai 13 ai 59 anni. Così come anche a CHIAVARI è proibito parlare con le prostitute
LERICI (LA SPEZIA) - Vietato passeggiare in costume fuori dalle spiagge e stendere asciugamani
EBOLI - Vietato baciarsi in auto
ROMA - Vietato mangiare seduti davanti alla Fontana di Trevi
LECCO - Non si può chiedere l'elemosina
VENEZIA - Vietato dar da mangiare ai piccioni. Come ad ALASSIO è vietato il trasporto di mercanzia in borsoni e grandi sacche di plastica e l'utilizzo di furgoni come deposito della merce
ORBETELLO - Il sindaco minaccia di vietare la vendita di gomme da masticare per evitare di ritrovarle a terra
REGGIO EMILIA - Vietato sedersi sui gradini dei monumenti pubblici e del teatro Valli.
P.S. - A scanso di equivoci (e critiche), il termine "vietato" è stato ripetuto poichè è parte determinante delle varie delibere qui sopra riportate fedelmente.

mercoledì 22 luglio 2009

FURBETTI (SINDACALISTI) C0ON LE STELLETTE

Da "Il Giornale" di oggi, pagina 11, si riporta
Nel Veneto alcuni carabinieri sono accusati di aver speculato sui loro rimborsi sindacali. Ad essere sotto inchiesta sono di sicuro tre componenti del CO.I.R. (Comitato Intermedio di Rappresentanza), anche se si mormora che ad essere coinvolti sarebbero in otto.
L'accusa? aver organizzato riunioni sindacali con il solo scopo di parteciparvi. E, naturalmente, ottenere i relativi rimborsi pari a 110 euro al giorno. In questo modo i "furbetti con le stellette" sarebbero riusciti ad intascare (il condizionale è d'obbligo, l'inchiesta è in corso) fino a 1500-2000 euro al mese.
Sul tema delle spese delle rappresentanze sindacali (le organizzazioni che nel mondo militare possono essere considerate l'equivalente dei sindacati) in Parlamento, non sono mancate le interrogazioni, l'ultima delle quali con il radicale Maurizio Turco come primo firmatario. Il problema è che queste spese sono prive di veri controlli e pertanto si prestano ad abusi.
Si sa che la rappresentanza militare costa oggi 40 milioni di euro l'anno. Difficile quantificare gli sprechi, che però si stimano in centinaia di migliaia di euro. Recentemente, sempre in tema di spese, aveva suscitato polemiche la decisione del comandante generale uscente dei Carabinieri, Gianfranco Siazzu, che sulle targhe delle centrali aveva sostituito al termine "Regione" il più antico "Legione". Un ritorno alla tradizione apprezzato da molti ufficiali, ma criticato da chi aveva fatto qualche conto. Secondo il sindacato nazionale degli agenti in congedo, infatti, tra targhe, cartelli stradali, timbri, buste e carte intestate, il costo della modifica potrebbe ammontare a 5 - 7 milioni di euro
Ma veniamo a...noi
L'APERITIVO E' CATTIVO E SPARA AL BARISTA. Siamo in una strada "in" di Milano, il bar è sufficientemente elegante e quindi Arturo Kravos, di 66 anni, decide di entrare per sorbire un aperitivo. Questo è proprio ciò che, su sua richiesta, gli mette sul bancone il barista.
Il cliente lo assaggia e, non trovandolo di suo gradimento dopo averlo pesantemente insultato, estrae una pistola e spara - colpendolo ad un braccio - all'esterrefatto addetto alle consumazioni. Dopo di che si da alla fuga e tenta di sequestrare un automobilista, proprio per far perdere nell'immediato le sue tracce. Purtroppo per lui, però, ha assistito a tutta la scena un poliziotto il quale, dopo aver schivato una revolverata indirizzatagli da Artur Kravos, a sua volta gli spara ferendolo ad una gamba ed arrestandolo.
I giudici dell'ottava sezione del Tribunale di Milano, hanno ieri condannato l'uomo a 15 anni di carcere avendolo ritenuto responsabile di: tentato omicidio, tentato sequestro di persona, ingiurie, danneggiamento e lesioni personali.

lunedì 20 luglio 2009

PARLIAMO DEI CIRCOLI CULTURALRICREATIVI E DI QUANTO CI COSTANO

In questo Bel Paese esistono oltre 34 mila tra "circoli culturali" e "ricreativi".
I più attivi sono le 5.577 Associazioni Ricreative Culturali Italiane ( A.R.C.I.).
Il settore dei "locali non profit" da lavoro ad 80 mila persone, tutte "volontarie", quindi pagate solo con un rimborso spese.
Ciò vuol banalmente dire che questi circoli incassano ma praticamente non pagano tasse: così "risparmiano" molti denari l'anno. Ma vediamo come funziona la loro Cultura, la loro Ricreazione ed il loro lavoro "no profit".
Da Milano a Napoli, da Torino a Bari, naturalmente passando per Roma, la fantasia dei gestori di locali affiliati al circuito ARCI è senza limiti.
Del resto far passare per luoghi di cultura sale da ballo, palestre dove si insegnano arti marziali, bar dove si consuma regolarmente e nei quali si guardano le partite del campionato di Calcio attraverso SKY, sale da biliardo e simili, per far passare - si diceva - tutto questo per luoghi di cultura, ci vuole parecchia inventiva. Questo sarebbe il meno, ciò che è inaudito riguarda appunto le attività commerciali appena citate per le quali si incassano milioni di euro e non si paga neanche un centesimo di tasse. Infatti sono soldi praticamente esentasse, i gestori dei circoli ARCI, infatti, non pagano nè IVA nè imposte locali fatta eccezione per la tassa sui rifiuti, versata in forma agevolata (un quinto rispetto a quanto sborsano gli altri esercizi); da questo si evince - a conti fatti - che la somma di tributi risparmiata dai 5.577 circoli ammonta annualmente ad un miliardo di euro.
Per meglio spiegarci, facciamo un paio di esempi.
A Genova il Circolo (l'ARCI Latino di Voltri) non è solo sala da ballo ma dispone nei locali adiacenti di servizio bar, sala biliardo, tavoli per gioco delle carte e naturalmente collegamento a SKY. Il tutto, sembra inutile aggiungerlo, a pagamento
"011 Sauna Club" Torino; "Cruising Canion" Milano; "Porto de Mar" Venezia; "Hangar" Roma, e via dicendo (ce ne sono almento qualche altro centinaio pubblicati sul sito Internet dall'ARCI), sono tutti convenzionati con l'ARCIGAY per poter pagare meno tasse ed usufruire delle agevolazioni proprie dei Circoli privati. Nella La discoteca intelletuale di Milano, cioè il circolo "la Magnolia" Gin a 7 euro e zero scontrini, l'unica differenza dai locali vip, oltre a pagare il biglietto di entrata è necessario munirsi della tessera Arci che viene data (non gratis). Per ciò che riguarda la Sicurezza , è decisamente nell'ordine del "fai da te".
Cinque miliardi e mezzo di euro sono il giro d'affari annuale dell'ARCI che in realtà svolgono le attività di comuni esercizi commerciali. A questo va aggiunto che gli 80 mila "volontari" non hanno nessuna garanzia che possa loro assicurare un domani, anni da poter calcolare quando arriveranno alla pensione.
In questo Bel Paese resta comunque il fatto che se - per caso - muore tuo padre e non ha pagato (per mancanza di...tempo) una qualsiasi tassa e tu non ne sei al corrente, lo Stato di perseguita fino a pignorarti i mobili di casa, anche se il tributo dovuto è di cifra irrisoria, tipo, 50-100 euro.
I Circoli Arci però per Legge non pagano tasse per i loro commerci miliardari.
Evviva l'Italia.

sabato 18 luglio 2009

IL MEZZOGIORNO E FINANZIAMENTI

In questi ultimi (tre) giorni tutti i giornali (ed anche qualche radio e tv) hanno sottolineato la circostanza secondo la quale negli ultimi anni ben 700 mila sono state le persone che dal Sud sono emigrate al Nord Italia. E' assolutamente vero, così come risponde a realtà che nel nostro Mezzogiorno la disoccupazione è praticamente doppia rispetto al settentrione.
Ma tutto questo cosa dimostra? Non si è lontani dalla realtà se si dice che, quanto appena accennato, è la concreta dimostrazione del fallimento dello Stato (inteso come i vari Governi succedutisi) e dei suoi interventi proprio nel Sud. A sostenere questa tesi parlano i numeri che - come al solito - non mentono mai, ma proprio mai.
Vediamoli.
Iniziamo con il dire che fra il 1998 ed il 2006 (otto anni appena) sono giunti nel Mezzogiorno d'Italia 181 miliardi di euro (pari, più o meno, a cinque finanziarie). Una cifra evidenziata nella relazione di Bankitalia dello scorso anno. Considerando anche gli anni 2007 e 2008 la cifra arriva a 200 miliardi di euro. Si nota che queste risorse sono pressochè equivalenti a quelle del famoso "intervento straordinario per il Mezzogiorno" durato però oltre 40 anni, dal 1950 al 1992.
Una recente ricerca della Unioncamere, su dati del 2007, fa scoprire che ogni cittadino calabrese versa 2.627 euro in meno di quanto riceve in servizi pubblici, mentre ogni emiliano ne paga 3.674 in più. Nonostante questo, i servizi al Sud non funzionano e la gente emigra.
Fingendo di dimenticare i 140 milioni di euro elargiti nel 2008 al Comune di Catania per salvarlo dalla bancarotta, soldi prelevati dal F.A.S. (Fondo Aree Sottoutilizzate), si vogliono citare due clamorosi esempi di questa logica pseudo assistenziale, che in realtà ha di fatto danneggiato le opportunità del Mezzogiorno e, soprattutto, dei suoi cittadini.
PRIMO: è noto che della "munnezza" partenopea se ne è parlato più che ampiamente: qui si vuol semplicemente ricordare che in 14 anni sono stati spesi 2 miliardi di euro (insomma, circa 4 mila miliardi delle vecchie lire...) per ottenere il risultato che tutto il mondo ha conosciuto poco più di un anno fa. Ora il problema sembra risolto, sembra.
SECONDO: l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, 443 chilometri essenziali per dotare il Sud di una seria viabilità interregionale. I primi cantieri per il suo ammodernamento aprirono nel 1998. Doveva essere finita nel 2004 e costare tre miliardi di euro. Le ultime previsioni ci dicono che il termine dei lavori (si spera) avverrà nel 2012 e la spesa sarà di nove miliardi di euro.
Se poi, oltre a quanto detto, si vuol parlare degli investimenti previsti per il biennio 2009-2010, con denari sempre presi dal F.A.S che serviranno a finanziarie anche opere pubbliche per il Mezzogiorno, allora c'è da meditare, soprattutto visti i risultati che hanno ottenuto i 181 miliardi di cui sopra.
Andiamo nei particolari: un miliardo e trecento milioni di euro sono previsti per il Ponte sullo Stretto. 594 milioni per proseguire (nel biennio, poi ne verranno altri) i lavori della Salerno-Reggio Calabria ,mentre di 571 milioni è la cifra assegnata e da investire nei cantieri della Statale Jonica. Altri 825 per opere più piccole, comunque prevalentemente stradali.
Sempre per il biennio 2009-2010 sono stati stanziati 400 milioni di euro per la rete di trasporto pubblico della Campania, 150 da utilizzare per la linea 6 della Metro di Napoli e sempre per questa città saranno investiti altri 130 milioni di euro per l'aereoporto di Capodichino.
Nei prossimi due anni, quindi, saranno complessivamente 381 i milioni di euro che dal F.A.S. verranno prelevati per realizzare infrastrutture per il Mezzogiorno.
Colpe, non colpe, responsabilità, opere realizzate, sospese, mai fatte, sprechi, inserimento della malavita organizzata (attraverso appalti e subappalti) nei finanziamenti delle varie opere pubbliche, non sono questioni che riguardano questo blog il quale, come dichiarato alla sua nascita, si limita a fornire notizie e basta. Commenti difficilmente se ne faranno.

venerdì 17 luglio 2009

VESCOVO TRASFERISCE PARROCO E RISCHIA IL LINCIAGGIO

Dai banchi della chiesa parrocchiale, volano rosari e ciabatte. I fedeli, un centinaio che stanno assistendo alla Messa, vogliono colpire Monsignore Luigi Renzo, Vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, egli ha appena comunicato alla gente di Monterosso Calabro, il trasferimento di don Franco Galloro.
"Normale avvicendamento di un giovane prete, per motivi di studio", aggiunge il prelato durante l'omelìa. Il sacerdote, 30 anni laureato in Pedagogia e...lodi dei parrocchiani, deve continuare a studiare. Quindi: "don Galloro deve traslocare a Roma per ragioni scientifico-educative". Apriti cielo. Si leva accesissima la protesta generale. Fischi, pioggia di oggetti, insulti e spintoni al capo della Diocesi che si trova ancora sull'altare non avendo finito di celebrare il rito eucaristico.
Il coro dei devoti è: "prendete tutto ma non toccateci don Franco, chiunque osi trasferire il prete, dovrà trasferire anche noi".
Monsignore cerca riparo, prima dietro al tabernacolo e quindi in sagrestia, dove resta barricato aspettando l'arrivo dei carabinieri che lo "salvano" e lo scortano fino alla Diocesi. Le auto dei tutori dell'ordine passano fra due ali di cittadini inferociti.
Dal canto suo il sindaco di Monterosso Calabro, Ercole Massara (centro destra), non può ribellarsi al Vescovo. Così rimette il mandato e in una lettera indirizzata al prefetto di Vibo Valentia illustra i motivi delle sue dimissioni: "La contestazione unita agli insulti al Vescovo hanno inevitabile conseguenza sull'assetto amministrativo del paese. Il clima politico e sociale, esasperato da taluni negli ultimi mesi, non rende possibile la continuazione dell'esperienza amministrativa in atto".
Dalla Diocesi nessuna reazione. Il Vescovo è irrangiungibile. Impossibile contattare anche don Galloro. Si dice sia: "impegnato in una funzione religiosa in un altro Comune" ma non a Roma

giovedì 16 luglio 2009

Nel "post di ieri", quello dal titolo CULTURA GIORNALISMO OMERTA' c'erano alcuni errori (dei quali uno faceva addirittura perdere il senso del discorso) che ora sono stati doverosamente corretti. A chi lo avesse già letto, si prega di rileggerlo.
Con le scuse, i ringraziamenti ed i saluti di chi scrive.

mercoledì 15 luglio 2009

GIORNALISMO - CULTURA - OMERTA'

Prima che ci si addentri nel post, sarà opportuno ricordare ai lettori che quello che prende il nome di "Editoriale" è l'articolo più importante di qualsiasi quotidiano. Esso è infatti situato immediatamente sotto la testata del giornale sul suo lato sinistro. Detto ciò, entriamo in argomento.
Lunedì mattina l'editoriale di uno dei due maggiori (e quindi più venduti) giornali d'Italia iniziava con questa frase: "Come l'eroe di Allan Poe, Giulio Tremonti vive due esistenze parallele. Di giorno è il dottor JEKILL... di notte MISTER HYDE". Dopo aver sottolineato che in questo post (solitamente) non, si ripete, non si fa politica, sarà opportuno commentare questo marchiano errore in cui è cadut0 l'autore. Si dirà, ma "errare umanum est" ed è vero, ma, prosegue il detto latino che "perseverare è diabolico", infatti lo stesso autore, tempo fa, ebbe a scrivere che: "Berlusconi è come Catilina che aveva nominato senatore il suo cavallo". Ora dobbiamo ricordare a chi in due editoriali è caduto in altrettanti marchiani errori, e cioè al vicedirettore di "Repubblica" Massimo Giannini, che: la splendida romanzata vicenda del dottor Jekill non è stata scritta dall'autore americano ma dall'inglese R. Louis Stevenson e le circostanze che legano i due contemporanei sono: entrambi avevano due primi nomi (Edgar Allan il primo e Robert Louis il secondo) e l'essere morti tutti e due prima di aver compiuto il mezzo secolo di vita.
A questo si desidera aggiungere che fu l'imperatore Caligola a nominare senatore il suo cavallo e non certo l'avversario di Cicerone per cui quest'ultimo scrisse le "Catilinarie".
Ciò detto, si vuole anche aggiungere che si è restati del tutto basiti, attoniti, sconcertati da un altro particolare: la testata in questione, cioè "Repubblica", che da anni sembra essere divenuto il quotidiano che rappresenta la Cultura italiana, insomma il giornale ufficiale dei dotti italiani, e che per questo ogni giorno fa le "pulci a tutti", come afferma qualcuno della sua concorrenza, "La Repubblica", si diceva, non si è neanche sognata di rettificare il suo vicedirettore, e questo è comprensibile, ciò che risulta inaudito è che tra le centinaia (fra locali, grandi e piccoli) di quotidiani uno solo, si ripete, uno solo ha notato il secondo errore, ricordando a questo punto anche il primo (quello di aver attribuito a Catilina ciò che fece Caligola). Insomma è questa sorta di omertà giornalistica che disturba , infastidisce, lascia pensare e costringe a commentare. Come è noto chi scrive è giornalista, ma non per questo è disposto ma sorvolare. Giornalismo vuol dire riportare dei fatti, e gli errori dell'ottimo Massimo Giannini sono avvenimenti reali, perchè far finta di nulla? Prima di ogni altra cosa il giornalista ha l'obbligo di riferire quanto accade e rispettare il lettore. Tutto il resto - polemiche comprese - è noia, come dice il bravo "Califfo".
Nota personale: Grazie a Rodja, ma solo una domanda: da dove mi scrive?

martedì 14 luglio 2009

Come funziona l'Alta Giustizia

Oggi questo scritto per necessità di informazione, non può essere breve. Ciò in quanto la materia è composita e delicata. In compenso chi avrà tempo, pazienza e desiderio di leggerlo fino in fondo, alla fine farà parte di un ristretto numero di persone che in Italia sono a conoscenza di come funzioni la Giustizia al suo più alto livello. E, credetelo, l’argomento merita. Fermo restando che al termine della lettura chiunque vi riconoscerà il diritto di…inquietarvi e chiedervi se una Riforma al riguardo non sarebbe più che necessaria.
Secondo l’articolo 134 della Costituzione Italiana, il compito del Presidente e dei quindici giudici della Corte Costituzionale (o Consulta) dovrebbe essere la difesa della Carta fondamentale e dei suoi principi.
Prima di entrare nei dettagli, sarà opportuno sapere che lo stipendio di un Giudice assomma a 416 mila euro annui lordi mentre quello di Presidente, raggiunge i 500 mila. E queste cifre, in confronto al totale (benefici, liquidazione e regolare pensione) sono quasi, quasi…accettabili.
Ma eravamo giunti a come si diviene facenti parte della Corte: ogni giudice della Consulta viene nominato dal Presidente della Repbblica. Una volta assunta la carica, il meccanismo è semplice: basta aspettare. Nove anni il tempo limite prima di lasciare per pensione raggiunta, il lussuoso palazzo romano situato a fianco della residenza del Presidente della Repubblica, sullo storico colle del Quirinale. In questo lasso di tempo, accade quello che tutti e quindici i togati aspettano: una bella nomina a Presidente di quella Corte.
Non va dimenticato che a questa carica (che è la quinta della Repubblica Italiana) non si arriva per meriti, ma solo per età.
Quanto tempo si resta sulla poltrona di Presidente e con quali benefici, e quanto la Corte stessa lavora? Già rispondendo a queste banali domande si ha una idea di come delicato (?) sia l’argomento.
Iniziamo con un esempio: appena tre mesi è durato l’ultimo Presidente, il professor Giovanni Maria Flick, infatti è stato nominato lo scorso 14 novembre 2008. Fine dell’incarico? Dopo tre mesi. Novantadue giorni, per l’esattezza, dai quali vanno sottratti l’8 dicembre, le vacanze di Natale e l’Epifania. Senza dimenticare che i Giudici della Consulta lavorano una settimana si ed una no. Quella lavorativa si svolge così: lunedì pomeriggio: la camera di consiglio, martedì udienza pubblica, mercoledì discussione di qualche causa e scrittura delle sentenze, giovedì alle 13 tutti a casa.
Con questo calendario il prof. Flick risulta aver presieduto la sua prima udienza il 18 novembre 2008. Mercoledì 17 dicembre 2008, l’ultima camera di consiglio prima di Natale. Vacanza fino al 13 gennaio. Nemmeno un altro mesetto (udienza l’11 febbraio 2009) ed arriva la pensione. I mesi effettivi, dunque, non sono nemmeno due.
A scanso di ogni equivoco e per evitare che a qualche lettore sorga il dubbio che chi scrive abbia preso un unico episodio facendone “notizia”, è saggio sottolineare, prima di parlare delle pensioni di questi togati e dei loro…benefit, che Giuliano Vassalli è stato in carica dall’11 novembre del 1999 al 13 febbraio del 2000; tre anche i mesi di Giovanni Conso ed appena quattro quelli di Valerio Onida, Sei i mesi di Antonio Baldassarre, e se ne potrebbero citare molti altri su questo trend. Infatti quello di Presidente della Consulta è un posto dove è importante arrivare più che restare e comunque prima o poi tocca a tutti.
Ci si chiederà il perché; in realtà la vera “cinquina (al Lotto)” la fanno la liquidazione e soprattutto la pensione che verranno calcolate sulla base dell’ultimo stipendio percepito (500 mila euro l’anno). Infatti chi va in pensione intasca immediatamente la superliquidazione ottenuta moltiplicando gli anni di lavoro, magari come semplice magistrato o professore universitario, per l’ultimo stipendio. Va da se che nessun semplice togato o docente di Ateneo ha mai percepito 416 mila euro l’anno o 500 mila.
Ecco uno splendido esempio di quanto si va affermando.
Gustavo Zagrebelsky, Giudice dal settembre 1995 e presidente della Consulta dal 28 gennaio al 13 settembre del 2004, ricongiungendo gli anni della carriera universitaria come professore ordinario con i nove della Corte, alla fine ha accumulato 38 anni di anzianità lavorativa, ed una liquidazione di 907 mila euro lordi (netti: 635 mila).
Onde evitare che chi legge sia costretto a prendere in mano una calcolatrice, va anche detto che mensilmente ognuno dei quindici (ricongiungendo gli anni di Magistratura o di Docenza) può arrivare a percepire 25.097 euro lordi (14.288 netti) e godere contemporaneamente dei benefici.
Ma quali sono questi benefici, già più volte nominati?
Ognuno dei quindici Giudici ha diritto ad una segreteria di tre persone, più tre assistenti di studio professori universitari o magistrati specializzati in Diritto, i quali allo stipendio che continuano a percepire dall’amministrazione di provenienza, aggiungono una indennità di 33.690 euro annui, ma torniamo ai benefici: appartamento privato al quinto piano del Palazzo della Consulta; Ferrovie ed Autostrade gratis; cellulare, computer, telefax e telefono gratuiti anche nell’abitazione privata; 405 litri di carburante al mese, garage, assicurazione e manutenzione della vettura, gratis.
Il Presidente dell’Alta Corte, dal canto suo come tutta l’Istituzione ha il lavoro sospeso dal 30 giugno al 20 settembre; rimborsi per aerei e taxi, macchina di servizio con due autisti personali durante l’incarico ed anche una volta andato in pensione. Insomma macchina ed autisti vita natural durante; 360 litri di carburante al mese e la superliquidazione di cui si è appena parlato. Inutile aggiungere che anche a lui spettano tutti gli altri benefit, qui sopra citati, di cui godono i semplici giudici.

lunedì 13 luglio 2009

LADRI RUBANO 96 MILA EURO E LI GETTANO VIA

Hanno sfondato il vetro laterale di una macchina in sosta e quindi rubato una borsa porta-documenti poggiata su uno dei sedili. Hanno cercato all'interno contanti o qualcosa di prezioso e non trovando nulla l'hanno gettata in strada.
E' accaduto a Modena, dove giovedì mattina verso le 8 il portinaio dell'Ufficio Occupazione, situato nel centro della città emiliana, aprendo la porta centrale ha notato una borsa abbandonata in terra proprio davanti al suo ingresso. Ha subito capito che poteva essere frutto di un furto ha chiamato i vigili urbani e questi, cercando all'interno qualche indizio (poi trovato) per risalire al proprietario si sono trovati in mano un assegno già compilato e pronto per essere riscosso da chiunque, del considerevole importo di 96 mila euro!
La borsa con il suo contenuto intonso è stata così riconsegnata al suo legittimo proprietario e firmatario dell'assegno, dalla polizia municipale modenese che gli ha ricordato che in questo Bel Paese non è conveniente lasciare nelle auto in sosta qualsiasi cosa possa attrarre l'attenzione di malintenzionati...passanti. Se non bastasse, gli è stato anche fatto notare come la dea bendata - in questa circostanza - lo abbia assistito, e come.
Ci sarà chi avrà un minuto di tempo per mangiare il maggior numero di cioccolatini , c'è chi tenterà, sempre in un minuto, il maggior numero di rotazioni di breakdance. Ma all'appuntamento con il Guinness dei primati che sabato 18 luglio farà tappa a Feltrino Seren del Grappa (Belluno), l'attesa è tutta per un bellunese che tenterà di mettersi sul viso il maggior numero di lumache possibile. L'attuale record è di 37, lui tenterà di mettersene in faccia 40.
Non si può fare a meno di considerare - alla romana - "ma nun ciai nient'antro da fa?"

domenica 12 luglio 2009

QUANTO GUADAGNA CHI NON FA FUNZIONARE LA GIUSTIZIA

Alla base di quanto si sta per scrivere c' è la banalissima constatazione secondo la quale in questo Bel Paese ci sono, fra Civili e Penali, più o meno circa dieci milioni di processi da celebrare. A questo si deve anche aggiungere che i magistrati godono di un periodo di ferie che supera (se non si va errati, in quanto si va a memoria) di quaranta giorni lavorativi annui che uniti ai sabati ed alle domeniche (52 l'anno ognuno), a questi vanno aggiunti Natale, Pasqua, Capodanno con tutto quel che ne consegue (i famosi "ponti") si arriva così a...fate voi il conto.
Questi togati sono gli stessi che raccolgono firme e pubblicano manifesti contro le iniziative governative in quanto, a sentir loro, se la passano proprio, ma proprio male. Leggete in quali disastrose situazioni si trovano.
Fanno tenerezza e verrebbe da indire una raccolta di fondi per aiutarli.
Orbene hanno ottenuto dal governo un aumento di stipendio retroattivo piuttosto cospicuo: il 10,13, questo vuol dire che fra tutti i pubblici dipendenti, sono quelli che possono vantare l'incremento maggiore.
Veniamo alla storia di questo aumento.
Fu nel triennio 2003-2005 che i magistrati ed i procuratori dello Stato misero a segno il primo colpo da manuale: aumento del 12,30% e come se non bastasse anche di un altro 3,69% come acconto per i due anni successivi (significa 3,69% per il 2007 ed altrettanto per il 2008). Questo dell'acconto è un caso più unico che raro nella storia delle contrattazioni nazionali, internazionali e mondiali.
Ma arriviamo ai nostri giorni per la precisione al 7 luglio 2009, quando sulla Gazzetta Ufficiale (G.U.) è stato pubblicato un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che dà il via libera ai nuovi aumenti, appunto del 10,13%. Superfluo dire che anche questa volta non manca l'acconto sul futuro adeguamento contrattuale consistente nel 3,4 per cento per il 2010 ed altrettanto nel 2011.
L'aumento annuale degli stipendi (secondo l'autorevolissimo giornale economico "Il Sole 24 Ore") costa allo Stato 270 milioni annui, a partire da questo 2009 e la conseguente copertura finanziaria sa rà assicurata dice la G.U. "per 76 milioni dalla riduzione delle autorizzazioni di spesa e per 171 milioni" dalle risorse già messe a disposizione dello Stato per gli adeguamenti retributivi sotto la voce "Istruzione Universitaria". In poche parole: tolti i 171 milioni che già esistono, gli altri 76 verranno sottratti, direttamente od indirettamente a tutti noi.
Ora ci si permetta di rendere noti gli stipendi di questi poverelli di magistrati. Eccoli, a seconda degli incarichi ricoperti.
Magistrato di Tribunale con tre anni di nomina: Stipendio 3.022;Indennita Integrazione Speciale 655; Indennità Giudiziaria 761 per un totale di 4.438 euro mensili.
Da ora in poi verranno citati gli stipendi percepiti dando per scontato che in essi siano comprese le due indennità citate.
Magistrato di Corte d'Appello. Stipendio: 5.856 euro
" " " Cassazione: " 6.857 "
Magistrato di Corte di Cassazione nominato alle funzioni direttive superiori. Stipendio 8.139

Procuratore Generale e/o Corte di Cassazione
Presidente Tribunale superiore AA.PP.
Presidente Aggiunto di Corte Suprema di Cassazione. Stipendio 13.850

Primo Presidente Corte di Cassazione. 15.272. Stipendio.

Il termine "stipendio non è stato ripetuto a caso...

sabato 11 luglio 2009

I PICCIONI (ED IL FALCO) LIVORNESI

Non ne poteva più di tutti quei piccioni, fastidiosi e poco igienici, che disturbavano il suo bar la "Baracchina Bianca", uno dei locali storici di Livorno, e così il gestore del locale ha partorito un'idea risolutiva del problema: ha comprato (facendola venire dalla Gran Bretagna) "Samanta" una poiana (tipo di falco) coda rossa della Giamaica di due anni di età che fino a qualche tempo prima (di essere catturata) cacciava volpi e lepri in Inghilterra.
Il volatile si si è ben presto abituato alla città e da quando "lavora" alla Baracchina Bianca" non si vede più il...becco di un piccione.
CHIEDE IL DIVORZIO perchè il marito pretende di vivere in tre sotto lo stesso tetto: lei, lui e l'amante (ma di lui), un altro uomo.
Accade in un paesino in provincia di Treviso dove una coppia di sessantenni, dopo quarant'anni di matrimonio e la nascita di tre figli, hanno presentato al Tribunale (di Treviso) istanza di separazione per l'insolito motivo.
Lui - in alternativa - preferirebbe vivere con l'amico anzichè con la moglie.
E' vero: il mondo è bello perchè è vario!
GLI HANNO LANCIATO contro la pizza che stavano mangiando all'aperto e con questo "trucco" si sono salvati dagli attacchi di un grosso cinghiale.
E' accaduto al Ferdinandeo di Trieste, una zona boschiva poco fuori dal centro della città. Due fidanzati, intenti a consumare un pic nic, vistisi aggrediri da un grosso cinghiale sbucato all'improvviso da un cespuglio, per difendersi gli hanno tirato delle bottiglie (di birra) e delle lattine (di bevande gasate) non ottenendo nulla. Alla fine - vista la brutta parata - sono fuggiti lanciando contro l'animale la pizza che stavano gustando. Solo a questo punto il suino si è fermato a...mangiare e la coppia si è salvata.

venerdì 10 luglio 2009

COSI FUNZIONA LA GIUSTIZIA NEL BEL PAESE (15)

Oggi si narra di due ergastolani definiti da investigatori (Forze dell'Ordine) ed inquirenti (Magistrati) come: "malviventi pericolosi e sanguinari", si sta parlando dei cugini Luciano e Mario Febi che sono stati condannati al carcere a vita per aver ucciso, nel 1991, nel corso di una rapina ad un portavalori, una guardia giurata.
Tre giorni orsono sono stati di nuovo tratti in arresto. Ma come, si dirà, se stanno in galera? No, proprio no, infatti malgrado la condanna, nonostante la definizione sopracitata che è stata data di loro, i due - per volere di un giudice di sorveglianza - da mesi, da molti mesi, godevano, per la loro buona condotta, di permessi speciali come quello della "semi libertà" che vuol dire: uscire dalla galera la mattina e tornarci la sera.
Si chiederà: perchè di nuovo arrestati, ed in che circostanza. Semplice, sono stati sorpresi con le...mani nella marmellata che per loro vuol dire che gli investigatori li hanno catturati nel corso di una rapina ad un furgone portavalori sulla via Flacca nei pressi di Pomezia. Assieme ad altri cinque complici hanno bloccato il mezzo, sparato e minacciato le guardie giurate costrette così a scendere dal furgone e quindi con una motosega hanno tentato di aprirlo, ma la blindatura ha resistito ed allora, al sopraggiungere della Polizia, i due ergastolani ed i loro sodali si sono dati alla fuga ben presto scovati, a Pomezia, nel nascondiglio-deposito d'armi, ed arrestati.
Le indagini hanno portato a scoprire che identico colpo, ma questa volta andato a buon fine, la stessa banda aveva messo a segno contro un furgone portavalori lo scorso 7 novembre 2008. Sembra inutile aggiungere che i loro complici sono dei notissimi (alle forze dell'ordine) banditi responsabili di una serie di colpi tutti messi a segno contro portavalori e con la medesima tecnica (quello del 7 novembre gli fruttò un milione di euro in contanti) e per questo ospiti delle patrie galere ma beneficiari di "permessi per buona condotta" nel corso dei quali commettevano i reati.
Veniamo ora all'altra storia: i giudici della Terza Sezione Penale del Tribunale di Catania hanno messo fuori di prigione, lo scorso primo giugno Giacomo Ieni perchè "affetto da una grave forma di depressione cronica, di tipo melanconico. Una patologia dalla quale l'imputato può salvarsi soltanto con l'aiuto dei parenti".
Prima di proseguire è il caso di rendere noto il perchè quest'uomo fosse in carcere. Egli è accusato di: associazione mafiosa, estorsione, traffico di stupefacenti ed altri reati minori, e per queste ragioni la Procura ha ordinato che venisse applicato nei suoi confronti l'art. 41bis che è quello il quale prevede il carcere duro per i mafiosi. Il pover'uomo, però, si è avvilito ed allora l'intera sezione di un tribunale siciliano lo ha spedito ai domiciliari.
Ma non fa tenerezza?
Ma veniamo alla terza emblematica storia. L'altro ieri il giudice monocratico di Marano, un piccolo centro in provincia di Napoli, ha condannato a 3 (tre) anni di galera un quarantenne che in un discount di Melito (altro paesino partenopeo) aveva rubato, il giorno precedente, una confezione di biscotti "Wafer" del valore di 29 centesimi di euro. Si dirà, "va bene, c'è l'indulto" non va neanche in prigione, invece no. Il malcapitato infatti non ha potuto beneficiare dell'attenuante del "danno lieve" a seguito della Legge Ciriello, per la quale, essendo recidivo (aveva commesso un altro furto in un supermarket) gli viene negato qualsiasi beneficio.
Gli assassini ergastolani possono tranquillamente godere di "permessi premio" e nel corso di essi fare quanto si è narrato. Un mafioso se ne torna a casa perchè, poverino, non sopporta la detenzione. Un quarantenne napoletano che ruba biscotti per 29 centesimi di euro si farà tre anni di galera
Che piaccia o no così funziona la Giustizia nel Bel Paese.

giovedì 9 luglio 2009

CIO' CHE NON E' CONOSCIUTO (DAI PIU') SUL G8

Su questo G8 in corso, ogni organo di informazione (TV, quotidiani, settimanali, radio e quant'altro) ci sta sul serio gonfiando le scatole e certamente non ci si vuole unire al coro. Chi legge sa quasi tutto su questo vertice di tre giorni, nel cuore devastato dell'Abruzzo.
Come tenta di fare sempre, questo blog desidera informare su dettagli, notizie delle quali poche persone (molto poche) sono a conoscenza e che in questo frangente riguardano alcune aziende italiane ed il loro saper lavorare presto e bene.
Si deve riconoscere che spesso, questo stesso blog, è critico nei confronti dell'Italia in genere e della sua vita politico-social-religiosa, ma è anche convinto che comunque e sempre bisogna accreditare a Cesare ciò che gli spetta di diritto.
Orbene, l'annuncio dello spostamento del G8 dalla Maddalena a L'Aquila è arrivato il 23 aprile 2009 a 17 giorni dalla tragica scossa sismica. Da allora è stata una corsa contro il tempo.
Al vertice partecipano 39 delegazioni, con la presenza di 27 capi di Stato, 3.600 sono i giornalisti accreditati, 48 gli ettari su cui si estende la struttura della Guardia di Finanza che ospita il summit. E vediamo cosa si sia dovuto realizzare perchè questa pletora di persone possa lavorare serenamente e soprattutto con i supporti necessari.
Sono 1.090 le stanze allestite per gli ospiti delle delegazioni (alloggiati anche in oltre 40 alberghi) mentre 772 appartamenti e 2.035 camere sono state riservate per la stampa a Chieti (a qualche decina di Km da L'Aquila) con navette gratuite da e per Coppito dove si svolge il tutto.
La sicurezza è stata affidata a 15 mila agenti, con 2.500 militari e 500 Vigili del Fuoco. Ma tutto ciò sarebbe il meno, ciò che maggiormente preoccupava era il supporto logistico del summit, e veniamo al dettaglio.
Le società del gruppo Finmeccanica hanno installato (dal 24 aprile all'8 luglio) 400 terminali (computer) mobili; 500 "postazioni-dati" per i giornalisti e 150 punti di accesso wi-fi.
Poderoso è stato anche il lavoro di Telecom Italia, che ha realizzato (sempre in quel ristretto lasso di tempo) ben sei km di scavi per la posa di 17 km di cavi in fibra ottica più 14 km di cavi in rame.
Quasi miracoloso è stato il lavoro dell'Enav (Ente Nazionale Aviazione Civile), che in poco tempo ha trasformato il piccolo scalo de l'Aquila in un aereoporto all'avanguardia. Dopo aver installato tutte le tecnologie necessarie, l'Ente ha distaccato venti persone, tra controllori, tecnici e personale di supporto, per gestire tutti i voli concentrati nei tre giorni del vertice.
Il compito di rifocillare gli oltre 3.600 giornalisti è stato invece affidato ad Autogrill, che è riuscita ad allestire in 1.500 metri quadrati di superficie: due bar aperti 24 ore su 24, ed un ristorante in grado di fornire 25 mila pasti.
E' proprio così, noi italiani quando dobbiamo dimostrare al mondo che non siamo soltanto spaghetti e mandolini, ci riusciamo alla grande. Il nostro lavoro lo svolgiamo presto e bene, suscitando la meraviglia di tutti coloro che poi del nostro lavoro si avvantaggiano. In questo caso i capi di Stato di mezzo mondo ed i giornalisti dell'intero pianeta. Abbiamo di che essere orgogliosi.

mercoledì 8 luglio 2009

NON PAGANO I DANNI ALLA SCUOLA ED ALLORA NIENTE PAGELLA

Niente pagella per gli studenti che rifiutano di pagare i danni provocati da atti vandalici.
Lo ha deciso, scatenando polemiche, il preside dell'Istituto Nautico di Genova, che ha "oscurato" i voti degli alunni che non hanno contribuito a risarcire la scuola per i danneggiamenti subiti nel corso dell'anno scolastico. Le famiglie potranno quindi conoscere l'esito degli scrutini, solo dopo il pagamento della somma, a suo tempo pattuita, di 5 euro.
Dopo aver consultato genitori e rappresentanti degli studenti era stato lo stesso Consiglio di Istituto, all'inizio dell'anno scolastico 2008-2009, a stabilire che nel caso non fossero individuati gli autori dei vandalismi, il costo delle riparazioni venisse suddiviso fra tutti gli alunni.
CHE SI FA PUR DI APPARIRE.
Si è presentato di prima mattina negli studi di via Tiburtina, a Roma, vestito elegantemente con l'intenzione di prendere parte alle prime selezioni per la decima edizione del G.F. (Grande Fratello). Anche Augusto Romano di 82 anni, si è voluto regalare la possibilità di tentare la via del successo mediatico in breve tempo, e sta partecipando all'avvio delle selezioni.
"In vita mia ho fatto quasi tutto, non volevo privarmi di questa esperienza" ha dichiarato l'ultraottuagenario. E così assieme ad altre 1200 persone si è messo in fila davanti agli studi cinematografici di via Tiburtina per partecipare alla prima giornata di provini per entrare nel G.F. 10. Gli si augura buona fortuna anche perchè ammesso che passi questa prima selezione (mentre si scrive lui è in fila con pazienza) successivamente dovrà superare altre quattro prove (non proprio semplici) per poter entrare nella casa più...spiata d'Italia.

martedì 7 luglio 2009

CANCELLATA LA "CAMERA DEI FASCI" ERA ORA!

"Meglio tardi che mai", recita un vecchio adagio, ed è esattamente quello che si adegua alla seguente notizia.
Il Governo ha finalmente cancellato l'istituzione denominata "Camera dei Fasci", creata nel gennaio del 1939 e mai abrogata ufficialmente. Una svolta, forse la più "curiosa", conseguente al decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, in seguito al quale verranno abrogate 29 mila leggi obsolete o comunque svuotate di significato dalla legislazione sopravvenuta, ma comunque ancora formalmente in vigore.
Come le "norme primarie del Regno d'Italia", che non sono mai state soppresse una volta per tutte, e delle quali fa parte la Legge istitutiva della Camera dei Fasci pur "affondata" da un Regio Decreto del 1943, formalmente è riuscita a sopravvivere perchè nessuno ha deciso di seppellirla con un atto ufficiale e definitivo.
L'eliminazione delle leggi inutili è una crociata del Ministro della Semplificazione e farà risparmiare all'Erario - cioè a noi italiani - qualcosa come sei milioni di euro. L'esecutivo vuole puntare sulla informatizzazione, mettendo finalmente a punto quella banca dati della normativa statale vigente, pubblica e privata, della quale si parla da tempo. Un progetto denominato: "Normativa" che partirà entro quest'anno.
Considerando che per inserire ogni singolo provvedimento legislativo lo stesso Erario sborserebbe circa 200 euro, con la "sforbiciata" di cui stiamo parlando, lo Stato potrà trattenere in cassa un bel gruzzolo di (nostri) milioni ai quali andrebbero aggiunti altre risorse: quelle risparmiate con l'accorpamento e la razionalizzazione di personale e strutture coinvolte nel processo di snellimento legislativo.

lunedì 6 luglio 2009

Sapete che?

A Camberra, capitale dell'Australia, venerdì scorso - 3 luglio 2009 - si è tenuto un convegno al quale ha partecipato Kevin Rudd primo ministro di quel governo. La riunione è stata voluta dagli emigrati italiani in Australia e patrocinata dalla stazione radiofonica "Rete Italia" l'unica radio in lingua italiana di tutto quel Continente.
Ciò che va detto è che fin da pochi giorni dopo il tragico terremoto de L'Aquila, quell'emittente ha lanciato a tutti gli italiani in Australia, un appello a che si raccogliessero denari da far giungere ai terremotati abruzzesi.
A dimostrazione che la Patria è come il primo amore, cioè non si dimentica mai, i nostri connazionali residenti in quella sconfinata nazione (è grande circa 25 volte l'Italia), hanno dimostrato tutta la loro generosità inviando centinaia di migliaia di dollari (australiani: 1 = a 1.104 lire). Al Convegno del quale stiamo parlando e che si è tenuto alla presenza dell'ambasciatore italiano in Australia Gian Ludovico De Martino di Montegiordano, la questione importante è che il primo ministro Ruud ha dichiarato che il suo Governo, al termine della raccolta, raddoppierà la cifra che gli italiani d'Australia avranno fatto giungere a "Rete Italia".
Bene, ancora una volta si è dimostrato che i nostri emigranti non dimenticano la madre Patria e se possono aiutano i loro connazionali colpiti da calamità naturali.

domenica 5 luglio 2009

PILUCCANDO QUA E LA'

Ha collezionato trenta multe in dieci anni perchè, appunto da dieci anni, un parroco mantovano si ostina a tenere nel cortile della chiesa un pollaio che disturba i vicini, preoccupati dell'igiene. A nulla sono valse finora le ordinanze di Asl e Comune che gli impongono di ridurre lo...zoo e di pulire l'area.
Don Amedeo Ghizzi di 63 anni, parroco di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova) ha pagato anche l'ultima multa ma il pollaio non si tocca.
PIZZA VELOX. Prendi la multa per eccesso di velocità? Ti paghiamo una pizza.
A Papozze, un paesino in provincia di Rovigo, ne hanno inventata una gustosa: sfornano la prima "velox-pizza" del mondo, creata all'uopo per consolare il povero automobilista multato. Previa esibizione della contravvenzione le vittime dell'Autovelox possono presentarsi nella pizzeria "Teatro Caruso" (al termine di un lungo rettilineo) e consumare la...colpa. La pizza offerta loro è gratuita e non certo... salata come la contravvenzione.
STRANO PEROCESSO. Un teste soffre di claustrofobia ed il processo si tiene all'aperto. E' accaduto al Tribunale di Latina dove l'udienza di un dibattimento giudiziario per "abbandono di minori" si è svolta alla luce del sole, perchè un testimone, la sorella di una imputata, è risultata essere affetta da claustrofobia. Così il giudice, vice procuratore, avvocati e cancelliere si sono trasferiti all'esterno del palazzo di Giustizia pontino. Evidentemente nessuno era affetto da agorafobia.
Vien da chiedersi: ma questa testimone non ha una dimora? e se l'ha, dove dorme, dove svolge tutte le sue funzioni e le sue attività?
Ma così va avanti la Giustizia nel Bel Paese: elefantiaca, confusionaria e garantista al punto di essere scioccamente credulona

sabato 4 luglio 2009

STUPRATORI E PEDOFILI: FOTO SUI MEZZI PUBBLICI

Con gli ultimi due episodi avvenuti a Roma di violenza sulle donne, ad opera - si crede - di uno stupratore seriale (le modalità infatti sono identiche nei due casi ed in un terzo ora al vaglio) risulta assolutamente attuale la discussione che si terrà alla Camera dei Deputati lunedì 6 luglio. Si tratta di una proposta di Legge shock. Di cosa si sta parlando? Fra l'altro, della possibilità di affiggere sui mezzi pubblici (Metro, Tram, Autobus, Treni, Taxi,ecc.) le foto di noti stupratori e pedofili ricercati dalla Forze dell'Ordine. Il tutto a discrezione del questore della città e nel caso in cui siano latitanti e si presume che si nascondano nel territorio della provincia. Tale provvedimento giunge a Montecitorio dopo che la commissione Giustizia lo ha approvato non più tardi dell'altra settimana.
A proposito di ciò il ministro delle pari opportunità Mara Carfagna ha dichiarato: "Contro la violenza sulle donne, questo Governo ha adottato la strategia della tolleranza zero e l'ha fatto fin da subito, dal giugno del 2008. A Febbraio, con l'approvazione del disegno di Legge anti-stupri e quello sullo stalking insieme al Decreto Sicurezza, abbiamo fornito alle donne strumenti utili per difendersi. Infatti i dati dimostrano che queste leggi funzionano bene. Ora la Camera discuterà le nuove aggravanti, tutti i suggerimenti, venuti da ogni parte del Parlamento, sembrano positivi: loro scopo è far capire agli stupratori ed ai pedofili che l'Italia non li tollera, li vuole in carcere, non resteranno impuniti e non potranno godere di alcun beneficio".
Di contro Donatella Ferranti, capo gruppo del PD nella commissione Giustizia della Camera, ha detto: "tale provvedimento rischia di incitare alla caccia all'uomo ed al linciaggio".
Dal canto suo l'Italia dei Valori ha lamentano di vedersi respinto - in sede di commissione - un emendamento che prevedeva la punizione de "l'adescamento dei minori attraverso Internet".

giovedì 2 luglio 2009

MILIARDI PERSI A CAUSA DELLA BUROCRAZIA

Alla faccia della crisi e dello sviluppo, ci sono, per chi non ne fosse al corrente (e siamo i più) decine di miliardi parcheggiati nei Ministeri, in attesa soltanto di essere spesi.
A svelare il grottesco fenomeno è stata la Corte dei Conti (che è quell'organismo che controlla appunto entrate ed uscite dello Stato) che non più tardi dell'altro ieri ha diffuso la relazione sulla gestione delle risorse dell'Italia. Si tratta appunto, di miliardi che tutti sanno dove debbono andare e cosa debbono finanziare: lo sanno i Ministeri ed i destinatari. Malgrado ciò questi denari rimangono per anni insabbiati nei libri contabili e quindi non spesi, non utilizzati.
La sostanza della relazione è chiara come il sole: di tutto quel ben di Dio, sono stati erogati soltanto cinque miliardi, "per i conti residui" ed altri cinque per quelli "di competenza", con percentuali rispetto alla somma originaria del 28 e del 40%. La Corte dei Conti ha così scoperto che sono rimasti "incagliati" nelle pieghe della Burocrazia oltre 22 (ventidue!) miliardi di Euro.
Sono quei soldi che mancano per l'Edilizia, per la Sanità, per l'Università, per le Imprese, e via discorrendo. Entrando nel dettaglio si viene a sapere che: c'è il Fondo per la Competitività e lo Sviluppo che su quasi quattro miliardi stanziati ne sono stati erogati soltanto 271 milioni, cioè il 7%. C'è il Fondo per le Aree Sottoutilizzate e su circa due miliardi ed 800 milioni sapete quanti ne sono usciti dal Ministero per lo Sviluppo Economico? Zero.
Oltre a quanto detto, va sottolineato anche che ci sono i fondi stanziati (con specifiche Leggi dello Stato e regolarmente pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dopo l'approvazione del Senato e del Parlamento) per la riqualificazione dei porti, per l'edilizia sanitaria, per le infrastrutture fino a quelli da devolvere a sostegno della finanza di impresa.
A tal proposito, scrive la Corte dei Conti: " la massa spendibile viene sottratta, in tutto od in parte, alla naturale destinazione prevista dalle leggi e dai programmi di spesa che ne legittimano lo stanziamento".
I motivi? ce ne sono a iosa, talvolta si tratta di "una insufficiente azione di governo"; in altra circostanza di "problemi relativi all'organizzazione amministrativa e contabile"; in altri casi la responsabilità ricade su "disfunzioni riconducibili anche ai soggetti destinatari dei finanziamenti"; In fine a volte la colpa ricade sulle stesse leggi di bilancio, così complicate e contraddittorie da renderne impossibile l'applicazione.
A concludere nella sua relazione la Corte dei Conti non esclude che molte delle situazioni anomale nascondano: "un consapevole utilizzo di questi ritardi ai fini del contenimento della spesa pubblica" Insomma un modo (all'italiana) per far tornare sempre i conti.

mercoledì 1 luglio 2009

ELETTO NON ELETTO. QUESTA E' L'ITALIA

Si legga questa notizia e poi si decida se questo Bel Paese sia o non sia degno di ammirazione da parte di chiunque, anche di coloro che vorrebbero scrivere sul Guinness dei primati i danni che causa la mai troppo deprecata Burocrazia.
Roberto Gualtieri è il vice presidente dell'Istituto Gramsci e neo eurodeputato PD di fresca nomina. Nei giorni scorsi si è presentato in Cassazione per verificare l'esito della ripartizione dei seggi...ed è rimasto di stucco. Arrivato alla pagina che lo riguardava, si è avveduto di non essere incluso fra gli eletti. Naturalmente ha iniziato a darsi una guardata intorno per vedere a cosa era dovuta la sua "bocciatura" .
Al suo posto risultava eletto Franco Bonanini, accreditato di 43 mila e passa voti, più o meno la metà di quelli di Gualtieri. Accade infatti che alla lista del PD nella circoscrizione dell'Italia centrale, mancavano quasi 50 mila voti: per essere precisi 49.667. L'ultima conta su cui la Cassazione ha posto il sigillo, ha fatto si che l'ultimo seggio per il PD scattasse nella Circoscrizione nord-ovest invece che in quella dell'Italia Centrale. Morale: fuori Gualtieri dentro Bonanini.
E' chiaro come a questo punto sia iniziata la caccia a chi abbia commesso il marchiano errore: il Viminale oppure l'Ufficio Elettorale Circoscrizionale del Centro?
Ora sarà necessario qualche tempo per capire a chi addebitare lo sbaglio.
Intanto Gualtieri vive un momento delicato per il timore che quanto gli spetta di diritto gli venga sottratto dalla becera Burocrazia. Comunque la partita appare tutt'altro che chiusa. Infatti nel conteggio della Cassazione mancherebbero 104 mila voti (quelli Gualtieri?) nella provincia di Siena dove il PD è il primo partito.
Si tratta di un abbaglio che potrebbe sparigliare i giochi politici: Gualtieri in proposito si è detto fiducioso in una correzione che gli restituisca il seggio a Bruxelles e "molto soddisfatto nel constatare come l'errore sia stato prontamente rilevato dalla Corte di Cassazione".
Insomma nel Bel Paese neanche se ti eleggono democraticamente sei sicuro di sederti sul seggio che ti spetta!