mercoledì 22 luglio 2009

FURBETTI (SINDACALISTI) C0ON LE STELLETTE

Da "Il Giornale" di oggi, pagina 11, si riporta
Nel Veneto alcuni carabinieri sono accusati di aver speculato sui loro rimborsi sindacali. Ad essere sotto inchiesta sono di sicuro tre componenti del CO.I.R. (Comitato Intermedio di Rappresentanza), anche se si mormora che ad essere coinvolti sarebbero in otto.
L'accusa? aver organizzato riunioni sindacali con il solo scopo di parteciparvi. E, naturalmente, ottenere i relativi rimborsi pari a 110 euro al giorno. In questo modo i "furbetti con le stellette" sarebbero riusciti ad intascare (il condizionale è d'obbligo, l'inchiesta è in corso) fino a 1500-2000 euro al mese.
Sul tema delle spese delle rappresentanze sindacali (le organizzazioni che nel mondo militare possono essere considerate l'equivalente dei sindacati) in Parlamento, non sono mancate le interrogazioni, l'ultima delle quali con il radicale Maurizio Turco come primo firmatario. Il problema è che queste spese sono prive di veri controlli e pertanto si prestano ad abusi.
Si sa che la rappresentanza militare costa oggi 40 milioni di euro l'anno. Difficile quantificare gli sprechi, che però si stimano in centinaia di migliaia di euro. Recentemente, sempre in tema di spese, aveva suscitato polemiche la decisione del comandante generale uscente dei Carabinieri, Gianfranco Siazzu, che sulle targhe delle centrali aveva sostituito al termine "Regione" il più antico "Legione". Un ritorno alla tradizione apprezzato da molti ufficiali, ma criticato da chi aveva fatto qualche conto. Secondo il sindacato nazionale degli agenti in congedo, infatti, tra targhe, cartelli stradali, timbri, buste e carte intestate, il costo della modifica potrebbe ammontare a 5 - 7 milioni di euro
Ma veniamo a...noi
L'APERITIVO E' CATTIVO E SPARA AL BARISTA. Siamo in una strada "in" di Milano, il bar è sufficientemente elegante e quindi Arturo Kravos, di 66 anni, decide di entrare per sorbire un aperitivo. Questo è proprio ciò che, su sua richiesta, gli mette sul bancone il barista.
Il cliente lo assaggia e, non trovandolo di suo gradimento dopo averlo pesantemente insultato, estrae una pistola e spara - colpendolo ad un braccio - all'esterrefatto addetto alle consumazioni. Dopo di che si da alla fuga e tenta di sequestrare un automobilista, proprio per far perdere nell'immediato le sue tracce. Purtroppo per lui, però, ha assistito a tutta la scena un poliziotto il quale, dopo aver schivato una revolverata indirizzatagli da Artur Kravos, a sua volta gli spara ferendolo ad una gamba ed arrestandolo.
I giudici dell'ottava sezione del Tribunale di Milano, hanno ieri condannato l'uomo a 15 anni di carcere avendolo ritenuto responsabile di: tentato omicidio, tentato sequestro di persona, ingiurie, danneggiamento e lesioni personali.

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